domenica 21 febbraio 2010

Transilana

Dalla Sila non si torna mai a mani vuote, lo ripeto e lo ribadisco.
Questa volta abbiamo davvero portato a casa ben più di quanto ci potessimo aspettare, ormai con Alessandro le cose o vanno bene...o vanno alla grande.
Alla scoperta della dismessa Crotone - Petilia Policastro, con leggera sconfinata a San Giovanni in Fiore. Il programma prevedeva questo, e noi ci abbiamo aggiunto in corso d'opera l'allungo a San Nicola Silvana Mansio.
Queste giornate di vera e propria archeologia ferroviaria diventano sempre più entusiasmanti, specialmente quando si raggiungono gli obiettivi prefissati.

Oggi la giornata è incominciata abbastanza presto, con Alessandro arrivato a Torre Melissa intorno alle 8, destinazione Crotone. Prima all'ufficio di mia mamma, a ritirare qualche mappa, e poi subito alla stazione dello scalo.

Lo scavalco a Crotone Scalo

Un paio di foto nella zona, scavalco compreso, e poi dritti al Bivio Porto, dove si fa la prima nuova scoperta della giornata: l'ammasso di mattoni al centro dell'area davanti al Parco delle Rose è una parte sopraelevata dove passava la ferrovia, infatti si nota un leggero arco di ponte.

Rilevato al Bivio Porto

Più avanti, l'attacco del viadotto Pignataro, la vecchia diramazione che conduceva al Porto. Anch'esso subito visitato, ma con in più la stazione della Ferrovia Val di Neto, qualche centinaio di metri più avanti alla stazione delle FCL. Anche lei, ancora sopravvive...

Crotone Porto FVN

Con la stazione della Val di Neto finisce l'indagine su Crotone, destinazione Papanice. Prima un salto al casello n°2, dove tra l'altro nacque mio nonno, poi un tentativo di seguire il vecchio sedime. Un paio di chilometri pieni, tra fango e una strada un pò sconnessa, e un parafango rotto. Non tutto, solo una piccola parte, per fortuna.

Casello n°2
La linea poco dopo il casello n°2

Tuttavia la strada impervia consiglia di tornare indietro sui propri passi e andare direttamente alla stazione di Papanice - Apriglianello.

Papanice - Apriglianello

Quella che, da piccolo, mi raccontavano essere parte di una funicolare, e io che guardavo sempre fuori dal finestrino, incuriositissimo, ogni volta che andavo a Papanice. Anche qui, qualche scatto dall'esterno, e poi su Via Volturno, che ricalca per un buon tratto il percorso della linea FCL.
Incontriamo subito il tunnel di Apriglianello, da un lato ormai semisommerso, ma dall'altro molto ben visibile. Più avanti, casello n°5 totalmente abbandonato, cosa che permette una veloce sbirciata al suo interno.

Galleria Apriglianello
Casello n°5

Terminato il sopralluogo da quelle parti, si va a Cutro - Scandale. Ed è un casino, dato che si impiegano quasi 45 minuti per passare da Papanice a San Mauro Marchesato. La quale stazione ci si para davanti prima di tutte le altre. Anche lei è semiabbandonata, popolata solo da alcuni maiali stipati nella sala d'aspetto. Diroccata, ma ancora fortunatamente in piedi.

San Mauro Marchesato

Allunghiamo verso sud, arrivando a quella di Cutro - Scandale, che però essendo abitata impedisce di andare a documentare tranquillamente, perciò due foto volanti dall'esterno e via, alla volta di Roccabernarda - Niffi.
Curioso pensare che sulla stessa strada sorgono 3 stazioni (nell'ordine da Crotone, Cutro - Scandale, San Mauro Marchesato, Roccabernarda - Niffi), cosa che ci fa recuperare gran parte del tempo perduto nelle sperdute strade di montagna tra Scandale e San Mauro.
Roccabernarda - Niffi è anche "presenziata", ma ciò non impedisce una foto dall'esterno della stazione. La cosa più interessante della zona è, tuttavia, il magnifico viadotto sul Tacina.

Viadotto sul Tacina
Roccabernarda - Niffi

Mezzo crollato causa alluvione, fa ancora la sua stupenda figura in mezzo alla vallata del fiume con la sua forma decisamente inconsueta per i ponti FCL, rappresentando un'opera d'arte di grandissimo valore.
Una volta "spruppata" l'area di Roccabernarda, si va a Petilia. Dove Alessandro scova la stazione per puro caso, guardando verso valle. Ironia della sorte, sono stati i bus a richiamarne l'attenzione, quei bus che hanno dato la spallata decisiva al treno.

Petilia Policastro
Casello n°40 e abitato di Petilia P. sullo sfondo

Anche per Petilia un "sano trattamento", viadottino compreso, e poi via a San Giovanni in Fiore. Sono già le 13.30, si va con l'intenzione di mettersi qualcosa nello stomaco e poi ritornare a caccia. Usciamo a San Giovanni in Fiore Nord, e ci capita davanti subito il casello n°65, adibito a ristorante/pizzeria. Sembrerebbe l'ideale, ma è purtroppo chiuso...tuttavia il padrone ci concede di fare qualche foto anche alla linea ferrata, ancora ben al suo posto. A quel punto è meglio puntare alla stazione di San Giovanni in Fiore, una piccola chimera. Raggiungerla sembra impossibile, ma una volta scovata la rimessa è solo questione di parcheggio. Questa stazione è perfetta, particolare, si vede che è stata costruita dopo rispetto al resto della rete FCL. Non tanto per lo schema costruttivo, quanto per l'uso dei mattoni vivi nella copertura esterna. Una cosa da maso alpino, se vogliamo...

San Giovanni in Fiore

Si ma lo stomaco brontola...si va a San Nicola Silvana Mansio, sperando che il ristorantino nei rimorchi RA.3000 sia ancora aperto. Ma prima una piccola sosta a Torre Garga e a un tratto di linea precedente la stazione, dove improvvisamente la neve si impossessa del sedime ferroviario. Preludio a una bellezza naturale poco comparabile al mondo..

Binari a Torre Garga

Da Torre Garga in poi è tutto imbiancato, e non poco. A San Nicola si sprofonda coi piedi nella neve, ma l'atmosfera non lascia spazio a parole sensate. E' una zona unica, assolutamente unica.
Mangiare la "Bruschetta Margherita" e le "Patate fritte silane" nelle carrozze con di fuori una distesa bianca è qualcosa di davvero bello e stimolante. Ed affondare nella neve dietro la stazione è frustrante ma divertente. Basti pensare che la neve mi arrivava alle ginocchia..

La Sila vista dall'interno delle carrozze
San Nicola Silvana Mansio
Rimorchi RA.3000 adibiti a ristorante

Ripartiti da San Nicola Silvana Mansio alle 16, si ritorna diretti a Torre Melissa. Abbiamo raccolto ben più di quanto preventivato, non c'è che essere estremamente soddisfatti. Con Alessandro si è formata ormai una coppia di ricerca da far tremare le gambe anche alla Val di Neto, è ormai provato e riprovato che, come detto in apertura, a mani vuote non si torna, è fuori discussione. E la Crotone - Petilia è stata solo la seconda, ci aspetta tutto il resto della rete FCL ora. E non solo..
Oggi è mancato solo il panino a Camigliatello, ma vabbè, sarà per la prossima volta. Magari lo si mangerà trainati dalla 353...




4 commenti:

  1. Esattamente 6 mesi fa avevamo fatto il colpaccio ... ma questa volta abbiamo decisamente sbancato. E' proprio il caso di dirlo.

    Io ancora devo scaricare le foto, mi sto ancora visionando i filmati mentali :D

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  2. Beh..penso proprio che non vi parlerò più!
    (Ahhhhhhh! Che invidiaaaaa!!!!! :'( :'( )

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  3. Ci sarebbe troppo da raccontare ma ancora non mi vengono le parole perché è tutto troppo fresco e vivo.

    E io me lo sto gustando e rigustando tutto fermando nella mente i vari spezzoni di questa altalenante avventura. La cosa più bella è che non è andato tutto liscio e non è stato tutto semplice, c'è stato un momento nel mezzo in cui sembrava che stavamo vagando a vanvera e sprecando tempo, al punto da compromettere i programmi della giornata.

    Quando poi ti sblocchi e sciogli tutti i nodi al pettine quasi con semplicità disarmante, l'effetto è raddoppiato :D

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  4. Voi due siete una cosa devastante!!!!!! :P :P
    Bellissimo "giretto"...e che invidiaaa!!!Soprattutto per la neve fino alle ginocchia ed il pranzo nel mitico ed insuperabile ristorante nei RA... :D

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