mercoledì 31 marzo 2010

Alternativamente Metropolitana

"Si candida, nel panorama europeo, come città laboratorio dei temi legati alla mobilità alternativa all'auto"
Così recita uno dei cartelloni esposti alla Mostra della Mobilità della Città di Catanzaro, fino a domenica allestita presso le gallerie del San Giovanni.
Finalmente si muove qualcosa, tutto sommato più che soddisfacente. Una città storicamente dalla mobilità difficile, data la sua ubicazione, e che ha necessitato di diverse opere non da poco (Viadotto Bisantis su tutti, senza dimenticare la Ferrovia a Cremagliera e la Funicolare) per prendere un minimo di aria.
Scale mobili, ascensori, people-mover, ferrovia riammodernata, tutto integrato insomma.
Dai progetti emerge che la spina dorsale del sistema sarà (come era logico) la linea delle FC, da Gagliano a Catanzaro Lido, con la nuova variante su Germaneto. Rinnovamento delle fermate, piena integrazione con le altre strutture (camminamenti Sala FC - Funicolare) e in generale con l'area circostante (ascensori alla stazione di Pratica, tra via Turco e San Giovanni). Poi si notano diverse scale mobili e ascensori obliqui, disseminati per la città, cose che renderanno certamente più facile andare da un capo all'altro del centro, oggi "leggermente" faticoso (esperienza personale, fidatevi).
Tornando alla cara ferrovia, da dire ci sono un pò di cose..
Innanzitutto il progetto dell'apertura delle 3 nuove fermate a Fortuna, Parco della Biodiversità e Pontegrande non è male, andranno di certo a raccogliere una buona percentuale in più di passeggeri. Le ultime due, tra l'altro, saranno fornite di ascensori per l'accesso (non sono così vicine ai luoghi dai quali prendono nome!), una sorta di Precedenze scoperta, in parole povere.
Altra gran cosa è la linea che si innesterà da Dulcino verso Germaneto, l'ormai celebre Pendolo, per il quale sembra siano iniziati i rilievi preliminari. Una sostanziosa galleria, stazione al Campus Universitario, poi fermata alla Cittadella Regionale per poi terminare la corsa alla stazione FS, la nostra cara cattedrale nel deserto. Sul progetto originario, però, risultava presente una bretella da Santa Maria, in direzione Lido, a formare un triangolo. A quanto pare non ci sarà, e in effetti non è certo importante quanto quella ormai in via di costruzione, dato che da Lido si può raggiungere Germaneto tranquillamente via FS, anche se "solo" ogni ora (sperando in un rinnovamento anche del servizio regionale sulla rete RFI, di cui parleremo a breve). Il collegamento davvero utile è quello Città - Germaneto, dato che oggi richiede, specialmente nelle ore di punta, una mezza processione per vedere tale tragitto compiuto, sia in auto che in bus.
Tra Sala e Lido, invece, si vedrà il secondo tratto di linea a doppio binario nell'intera rete FC, sfruttando l'ormai spacciato tratto FS abbandonato, escluso da ogni eventuale recupero per servizio metropolitano a scartamento ordinario. Scomparirà la stazione FC di Santa Maria, concentrando le due linee su quella FS, oggi fatisciente ma che sicuramente verrà demolita e ricostruita, probabilmente in sotterranea, andando così ad eliminare i passaggi a livello del quartiere, sempre causa di grandi ingorghi.
Il tutto, almeno secondo logica, sarà accompagnato dalla sostituzione integrale dell'armamento nelle linee esistenti, passando dalle traverse in legno a quelle in CAP e inserendo binari con maggiore capacità di peso per asse, eliminando i dondolii presenti tutt'ora, ad esempio, nel tratto tra Catanzaro Lido e Aranceto. Così almeno i nostri cari Stadler potranno fare viaggi tranquilli!
Sarà tuttavia prioritario creare un bel deposito di discrete dimensioni, dato che gli Stadler non entrano in nessuno dei due depositi catanzaresi (figuratevi che una sola cassa del mezzo è lunga quanto una M4 singola). L'areale dove sostava la nostra cara Emmina, o l'immenso parcheggio di scambio a Catanzaro Lido potrebbero essere ottime candidate per questo scopo.
Manca solo una cosa: prolungare la linea a 950mm fino a Giovino, raccogliendo tutto il bacino d'utenza di Catanzaro Lido. Creare un binario a scartamento misto dalla stazione FS fino alla fine del villaggio può essere una discreta idea, inserendo le fermate intermedie presso il passaggio a livello (Casciolino), piazzale antistante il porto (Porto), un'altro vicino al cavalcavia d'ingresso a Giovino (Centro Polisportivo), per poi terminare in una stazione a sè stante verso la fine del villaggio stesso, con 2, max 3 binari tronchi. Non è la cosa più semplice di questo mondo, ma penso che ne valga la pena.
C'è da sperare che non si abbia un estremo stravolgimento della linea, andando a snaturare scali storici come Lido, Sala e Città, autentiche regine e memorie storiche dell'epoca FCL a Catanzaro. Lido sembra, almeno dagli screen, che verrà allungata fino allo scalo merci FS, demolendo il capannone Frigosud posto davanti. Sarebbe una cosa non poi così piacevole, mentre sarebbe molto più utile e funzionale costruire un bel camminamento dalla stazione FS a quella FC, motorizzato e non, rendendo immediato l'interscambio tra le due società. Non dimentichiamo gli oggi assenti sistemi di informazione al pubblico come monitor e altoparlanti, oltre alla comodità per i viaggiatori.
Incrociamo le dita!

Intanto, qui qualche immagine dei progetti in corso per Catanzaro:

Una riproduzione fatta in casa dello schema presente alla mostra sulle linee metropolitane in costruzione a Catanzaro

Il DE M4c.501, primo dei 5 nuovi treni di fabbricazione Stadler ordinati dalle Ferrovie della Calabria, destinati proprio alla "metropolitana" catanzarese.

mercoledì 24 marzo 2010

Fine rallentamento

Figghioli, via libera.
Quasi senza accorgermene ho lasciato il blog senza aggiornamenti per più di due settimane, eppure da dire non c'è poco di certo!
Lasciando stare la vetrina politica, con una Calabria messa discretamente e un Berlusca sempre, sempre più da buttare nel cesso in piena regola (mo vado a bruciare la lettera "sua" che mi è arrivata. Quanto avrà speso per lettere+100 euro ai disoccupati per venire alla sua manifestazione? E chi avrà pagato?), si campa avanti.
Questa sarà la settimana delle interrogazioni, da domani a sabato mi caccio un 3-4 materie, in modo da farmi le vacanze di pasqua come si deve.
Alias, già l'1 si va a Cosenza con la solita combriccola, per salvare le 3 X del 1964 e per scoprire, sperando nella bontà d'animo del capostazione, se la 981.005 è ancora lì a Cosenza.
C'è da lavorare, figghioli. Anche l'Emmina, che sta ancora a Lido, ha bisogno di un attimo di attenzione. La tentazione di mandarla a San Giovanni in Fiore c'è, e sarebbe un'idea che la leverebbe in gran parte dalle scatole delle FC, affidando a noi il restauro almeno estetico. Vedremo cosa dirà Ianno..
Oltretutto, mi sto studiando un bel progetto per la mobilità calabrese da far tremare le gambe al miglior ingegnere civile sulla piazza. Vedrò quando pubblicarlo (quando avrò bisogno di pomodori, intendiamoci..)
Non vi resta che portare pazienza, lettori discriminati!

sabato 6 marzo 2010

In nome del padre

...del figlio, e del vangelo secondo De Andrè.
In effetti era una cosa particolare vedere, al concerto di Cristiano De Andrè al Politeama di Catanzaro, fasce di età dai 70 ai 5 anni. Curioso, anche perchè comunque sia quel tipo di musica sembra fatta apposta per le forme di quel teatro.
E' stato bello, decisamente bello. Sentire le parole di Fabrizio cantante perfettamente dal figlio, con una voce così simile da far venire i brividi, specialmente quando la sua figura viene quasi come oscurata, facendoti sentire il grande Faber lì, a qualche metro di distanza.
Dalle canzoni più conosciute alle più nascoste, tra aneddoti (di cui alcuni già sentiti) e storielle, che non fanno che dare la sensazione di un De Andrè come uno zio, un vecchio parente, parte della tua famiglia.
E poi l'energia sprigionatasi alla partenza de "Il Pescatore", con la gente d'improvviso in piedi a battere le mani a tempo e a saltare dalla propria sedia. Anche il tempo per una ballata simil-tirolese alla fine, perdendosi in un'aria che fa tanto combat folk. Tanto per cambiare, eh...
Devo dire che ne è valsa la pena, l'unica parola adatta che mi viene in mente adesso è proprio questa.
Si, ne è valsa la pena.

lunedì 1 marzo 2010

Io protesto.

Contro una massa di scellerati, per l'ennesima volta autori di un autentico furto alla mia regione.
Contro manager incapaci di capire le REALI esigenze della loro clientela.
Contro quel potere decisionale che si è dimenticato di salvaguardare un diritto importante come quello alla mobilità.
Contro gente che crede, dal basso della sua cultura, che il mondo è ai suoi piedi.
Contro una variante costruita con i piedi, mettendo a repentaglio la vita di decine di persone.
Contro il degrado della Jonica.
Contro l'isolamento di Reggio Calabria dal panorama ferroviario nazionale.
Contro tutti quei licenziamenti che ne conseguiranno.
Contro Altero Matteoli, Mauro Moretti, Giancarlo Laguzzi e Innocenzo Cipolletta.
Contro una Regione poco responsabile e disattenta.
Contro la soppressione degli ICN 750/753 e 760/763.

Io oggi protesto a Locri.