martedì 2 febbraio 2010

Teoria dello stazionamento

Che è una mezza rivisitazione della teoria della relatività di Einstein, se vogliamo.
Almeno, era sua la teoria della relatività? Boh..
Ultimamente sto tornando a disegnare. Dopo i piani di stazione della Crotone - Petilia, mi sono dato ai fabbricati, aspettando di disegnarne uno tutto nuovo, al momento abbozzato con Autocad, arrangiato alla meglio e contestualizzato su TRS.
Si, sto tornando a cercare la perfezione in quei posti di solo apparente transito, come le stazioni. Una perfezione riconoscibile nell'ordinatezza, nella praticità e nella idealizzazione delle strutture e dei servizi all'interno di essa. Il biglietto da visita di una città, di un paese intero in alcuni casi.
Un viaggiatore sceglie il treno non solo per la sua velocità o comodità, un viaggiatore sceglie il treno anche per tutto ciò che incontra prima di salirci sopra. Facilità di accesso alla stazione, chiarezza delle informazioni, servizi. E' ben diversa la situazione tra una stazione come Torre Melissa, che al viaggiatore dedica solo un marciapiede e un tabellone informazioni, e una come Catanzaro Lido che già ha una biglietteria, delle panchine al coperto e un bar. Non che Torre Melissa sia importate quanto Catanzaro, ci mancherebbe..
Aspettare un treno a Catanzaro Lido è molto meno "pesante", anche accedere ai servizi ferroviari lo è molto meno. La soluzione di limitare la sala d'attesa con ampie vetrate, che consentono anche la lettura dall'esterno dei tabelloni interni, giova moltissimo alla chiarezza e alla fermezza negli orari che una ferrovia possiede. Anche la presenza del bar è una ottima cosa, come d'altronde la biglietteria/sportello informazioni (quando funziona, o meglio, quando c'è gente che sa fare qualcosa). Roma Termini invece è un esempio di come una stazione può diventare un punto di riferimento per una città intera. Lasciamo stare il centro commerciale che è l'idea più stupida che si potesse avere, dato che va a snaturare non poco la vera identità di stazione che possiede. Qualche negozio va bene, ma 4 negozi di intimo.. o.o
Roma Termini è il fulcro delle linee bus della città, due linee tramviarie la forniscono, e anche la Metropolitana ci fa capolino. In più, treni da ogni dove e con alta frequenza, ma soprattutto razionalità degli spazi, logica di costruzione (tranne che per i nuovi binari esterni) ben fissa e di facile concezione, praticabilità appunto.
Ma ciò che andrebbe cambiato è la concezione delle stazioni "terziarie", quelle per intenderci servite solo dal servizio regionale. La gradibilità del treno è calata anche per "colpa" della mancanza di diverse condizioni essenziali che, per il viaggiatore, sono spesso di non trascurabile importanza.
Penso che per ogni stazione i servizi minimi debbano essere:
- Sala d'attesa
- Biglietteria (automatica o a sportello)
- Panchine e pensilina sul binario
- Bacheca con informazioni turistiche
- Bar o simili nelle immediate vicinanze, se non nella stazione stessa.
- Monitor arrivi/partenze con informazioni sulla circolazione
Certo, alcune cose non si sa quanto possono durare date le innumerevoli teste di cazzo che popolano l'Italia, ma di certo sono tutte cose che farebbero comodo a tutti.
Certo che la razionalizzazione messa in atto nel ventennio oggi sarebbe utile...forse l'unica cosa che apprezzo del fascismo è Reggio Calabria Centrale!

Credo proprio che prenderò Ingegneria..
Howay the Lads!

5 commenti:

  1. Teoria dello stazionamento o della stazione?

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  2. Stazionamento! Teoria della stazione suona male..

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  3. Si ma stazionamento mi suona tanto di treno fermo in stazione ;P

    Scandagliare la "stazione" come luogo fisico e mentale, con la sua fisionomia, la sua storia diversa da luogo a luogo, da linea a linea ... è più affascinante del tempo speso al bar o in biglietteria ad aspettare un treno.

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  4. Per me si, lo è...è per il viaggiatore "comune" che non lo è!

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  5. Vittò, ho postato il tuo post (oddio che ripetizione :O ) su Ferrovie in Calabria...ho fatto un articolino sulla questione obliteratrici di Cz Lido :P

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