Se c'è chi dice che qualcosa è cambiato, continua a suonarmi solo come bastarda propaganda politica. Sembriamo abituati alla sconfitta, sembriamo quasi abituati ad una realtà che, comunque sia, non ci dovrebbe competere.
A far riflettere è quel momento in cui gli amici ti vengono a chiedere, a te che hai il giornale, "A chi hanno arrestato oggi?".
E non in maniera scherzosa, e spesso senza neanche sbagliare. Sembra diventato tutto così fisiologico..
Non si capisce però questa "predisposizione" da cosa derivi. Potrebbe essere la consapevolezza che siamo pieni zeppi di criminalità in ogni colore e sfaccettatura, ma potrebbe essere anche una grande fiducia nella presenza dello Stato, il quale fa bene il proprio lavoro e smaschera tutti i delinquenti di questa (deutsch)landa..
Incrociare questa rassegnazione generale con la fotostoria da poco acquistata sui Moti di Reggio (Fuori dalle Barricate, di Fabio Cuzzola...consigliata a pieni voti) mette su un bel pò di malinconia. Lì la causa di tutto fu lo spostamento del capoluogo da Reggio a Catanzaro, e vi si scatenarono scene di vera guerriglia. Roba impressionante, di cui mio nonno paterno spesso mi raccontava. Lì era il titolo di capoluogo ad essere conteso, oggi con la dignità ed il futuro in palio regna l'immobilismo.
Lo diceva "u'Pitturi" Stefano Venuti nel film I Cento Passi, "A noi comunisti perdere ci piace".
Forse non è un caso che Crotone sia sempre stata una città "rossa" per antonomasia..
"Gli italiani vanno al nord in cerca di soldi, al Sud in cerca dell'anima.."
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