domenica 27 marzo 2011

Stupid Dream

The dust in my soul makes me feel awake in my legs,
and it's a quite life that leaks from my head.
So I got all these things, but so what?
Eyes closed, and the rest will flow..

All my thoughts are like coal,
each seconds seems like a lifetime.
All of my plans compromised,
I should have sold out when the devil came for me.

Train set and match spied under the blind,
I'm sending you a letter because I don't think there's much time.
Water so warm that day, I counted out the wawes,
scars in the country, the summer and...her...

My friend says he wants to die,
trying to forget even your name and the way that you look
We lost the skyline,
I simply am not here, no way, I...

I never wanna be old,
waiting to be born again.
And I have a stupid dream,
wish I was old and a little sentimental..

I'm a shade, and easy to ignore...

lunedì 7 marzo 2011

Angoli

Acuti, ottusi, grandangoli, e chi più ne ha più ne metta.
Eppure, è proprio ciò che rende bello andare alla scoperta di un qualsiasi posto di una qualsiasi parte del mondo. Basta con le solite vacanze a Sharm-el-Sheik, a New York, a Strongoli Marina. O meglio, sarebbe ora proprio di cercare quegli "angoli", quei piccoli scorci che magari ti si presentano davanti in maniera totalmente inaspettata, quei particolari che non ti aspetteresti mai di cogliere, da nessuna parte.
E la Calabria ne è così piena...è il motivo per cui viene impossibile odiarla, parlarne male. Anzi, viene spesso e volentieri da esserne orgogliosi.


Cassano allo Jonio. Questo è il panorama che si può scorgere andando da Cassano a Castrovillari, questa piccola balconata sulla città e sulla piana di Sibari. Un luogo che ha molto di alpino, come d'altronde l'intero massiccio del Pollino in alcuni punti. Ecco, stare lì sopra col solo fruscio del vento e il rumore, caotico ma alle volte rilassante, che si leva dalla città non è cosa da tutti i giorni, specie per un "marinoto" come il sottoscritto. La montagna incute calma, inculca un diverso significato ad ogni cosa.
Ciò che nessuno si aspetterebbe, nell'immaginario collettivo progredito e sviluppato, è il poter trovare certi paesaggi lì, a portata di mano rispetto alla città.


L'abitato di Celico visto dalla stazione di Rovito, con il massiccio della Sila che fa capolino alle sue spalle. Non è un posto nel lontano west: da Cosenza basta farsi 5 minuti di S.S.107, uscire a Rovito, parcheggiare nel piazzale della stazione ed affacciarsi. Con 10 minuti in più hai ottenuto il pic-nic domenicale tra le foreste della Sila, tra Fago del Soldato e Moccone. E andiamo a spendere miliardi per andarcene a Cortina d'Ampezzo..


Ed eccoci a Catanzaro, la città vista dalla stazione di Sala FCL. Dove il tempo sembra essersi, per un certo senso, fermato. A ricordarci dei tempi moderni restano i segnali luminosi e i graffiti sul fabbricato, ma l'aria che vi si respira è ancora quella di un tempo, nella stazione FC come in quella FS. Un angolo di una città che sottolinea lo stretto rapporto che possiede con la strada ferrata, un rapporto che fonda le sue radici agli inizi del '900, quando proprio i trenini diedero il primo, imponente, cambio di rotta alla città dei due mari.

E' proprio con quei trenini che si può guardare meglio qualche bell'angolo. Come qui, poco prima della stazione di Cavorà tra Catanzaro e Gimigliano, dove per davvero poco si potrebbero cominciare a scorgere i Due Mari. Un enfasi in quota, passata alla giusta velocità, come d'altronde è abitudine secolare delle Calabro-Lucane.

Gli angoli sono infiniti..

mercoledì 2 marzo 2011

Cosa succede in città?

Se c'è chi dice che qualcosa è cambiato, continua a suonarmi solo come bastarda propaganda politica. Sembriamo abituati alla sconfitta, sembriamo quasi abituati ad una realtà che, comunque sia, non ci dovrebbe competere.
A far riflettere è quel momento in cui gli amici ti vengono a chiedere, a te che hai il giornale, "A chi hanno arrestato oggi?".
E non in maniera scherzosa, e spesso senza neanche sbagliare. Sembra diventato tutto così fisiologico..
Non si capisce però questa "predisposizione" da cosa derivi. Potrebbe essere la consapevolezza che siamo pieni zeppi di criminalità in ogni colore e sfaccettatura, ma potrebbe essere anche una grande fiducia nella presenza dello Stato, il quale fa bene il proprio lavoro e smaschera tutti i delinquenti di questa (deutsch)landa..
Incrociare questa rassegnazione generale con la fotostoria da poco acquistata sui Moti di Reggio (Fuori dalle Barricate, di Fabio Cuzzola...consigliata a pieni voti) mette su un bel pò di malinconia. Lì la causa di tutto fu lo spostamento del capoluogo da Reggio a Catanzaro, e vi si scatenarono scene di vera guerriglia. Roba impressionante, di cui mio nonno paterno spesso mi raccontava. Lì era il titolo di capoluogo ad essere conteso, oggi con la dignità ed il futuro in palio regna l'immobilismo.
Lo diceva "u'Pitturi" Stefano Venuti nel film I Cento Passi, "A noi comunisti perdere ci piace".
Forse non è un caso che Crotone sia sempre stata una città "rossa" per antonomasia..

"Gli italiani vanno al nord in cerca di soldi, al Sud in cerca dell'anima.."