E' stata una giornata proficua, molto ma molto proficua. Insieme a Francesco ci siamo cimentati, dopo le esperienze di Reggio e Roma/Paliano, nelle "nostre" ex-FCL, toccando una quota di avvistamenti davvero da far paura.
Si parte alle 6.48 (anzi, 6.59 effettivamente...) con l'8516, direzione Cosenza. Neanche il tempo di arrivare in stazione a Cirò che mi vedo arrivare il Murge con una Cisalpino in composizione, cosa praticamente unica su tutta la Jonica. La giornata comincia bene, sfrutto il tratto tra Cirò e Corigliano per farmi una mezz'oretta di sonno, per poi vedermi per bene la Sibari - Cosenza. In una 668...sempre più 668.
La stazione di Cosenza è sempre la stessa...ormai purtroppo fatisciente, ma davvero grande. Un peccato vederla nello stato attuale, e così poco frequentata...
Sia da persone che da treni, che sia chiaro.
Fatta eccezione per i treni FC, dato che 42 al giorno non sono certo pochi. La vicinanza dello scartamento ordinario col rido è carina, quasi romantica e malinconica, a suggelare quell'interscambio in Italia così misteriosamente difficile.
Aspetto per un'oretta buona girovagando per la stazione, sfruttando sempre la mia "faccia da ferroviere" che attrae viaggiatori alla ricerca del treno e del binario giusto. Anche a Cosenza la gente chiede a me, proprio a me, da che binario parte il treno. In questo caso era per Paola, tanto per la cronaca...
Bene, arriva Francesco, e lo accoglie la M2.232, unità appena revampizzata.
Livrea non malissimo, ma si poteva fare di meglio...non c'è occasione migliore per "battezzarla", con un viaggetto fino a Rogliano, che poi però si "accorcia" a Pedace, dato che mezz'ora dopo partiva quello per Spezzano della Sila.
Non potevamo fare scelta migliore. Una mezz'ora a Pedace letteralmente immersi nella bellezza che la Sila sa regalare, il tutto contornato da un tempo splendido e da una natura quasi incontaminata. Sembra di essere sulle Alpi...
Prendiamo il treno per Spezzano, effettuato dalla M4.408. Il capotreno ci fa cambiare biglietto (non capirò mai perchè), e poi partiamo...
Velocità massima 40 km/h, cosa che rende possibile fare qualche video e qualche foto decente. Paesaggi da togliere il fiato, letteralmente. Con noi altri tre passeggeri all'andata, tutti poi scesi a Spezzano Piccolo. I segnali a disco e i PL senza barriere sanno di ferrovia antica, e gli edifici di stazione, "deturpati" solo dai cartelli indicatori a sfondo blu fanno di questa ferrovia un piccolo paradiso.
A Spezzano Sila ci fermiamo in attesa dell'inversione. Quella stazione è un piccolo gioiellino, e l'acqua che sgorga dalla fontanella sul piazzale è di una freschezza incredibile. Dopo essermi goduto la stazioncina, ripartiamo alla volta di Cosenza. Ancora tutto bellissimo...
A Pedace torniamo sulla Catanzaro - Cosenza, e ritorniamo anche a toccare gli 80 km/h, quasi 90 in certi punti. La 408 tira eccome!
Eccoci a Vaglio Lise, ora è da tentare la "scalata" al deposito! Ma prima un salto presso il vecchio piano caricatore dei carrelli a s/r per i carri FS, con i martinetti rialzatori e il binario a doppio scartamento. Da lì, dritti in deposito.
Ci accoglie, dopo una breve perenigrazione, un operaio che addirittura ci invita dentro per vedere lo Stadler, a riprova dell'immensa cordialità del personale FC.
Non so se lì dentro ci guardassero tanto bene, ma di sicuro ci hanno fatto fare ciò che volevamo senza problemi! Fuori dal deposito, le 120 e la 403 pezziata insieme a tanti carri merci, mentre, ben riparate, all'interno del deposito c'erano la 504 e la 353, le due vaporiere regine delle FCL.
Giriamo quasi a bocca aperta, anche se con una grande tristezza per la situazione della M2.214, della FCL.403 e delle due M2.120R, la 132 e la 143.
E' ora di ripartire per Catanzaro Lido, però...
Si riparte verso Rogliano, con la M4.401 e una simpatica coppia macchinista-capotreno, con i quali iniziamo subito a chiacchierare. A Rogliano c'è solo cambio di personale...e chi ci capita? Schiumerini e un altro ragazzo che conosce Francesco. Insomma, fino a Soveria c'è personale molto buono!
Siamo io, Francesco, il macchinista, Raffaele e un passeggero, perciò diciamo che abbiamo il treno a nostra disposizione. Nei punti più suggestivi quasi ci fermiamo per fare belle foto, oltre ad armare una sana cogliona...
A Soveria le buone conoscenze di Francesco passano dal personale del Rogliano - Soveria al manovratore. Ci intratteniamo una mezz'oretta buona in attesa della M2.207 che ci condurrà a Catanzaro, questa volta con un personale un pò più "fascista". Le luci del crepuscolo su Soveria fanno un bell'effetto, e le fotografie da documentative diventano quasi artistiche, con la luce che rimbalza sulle belle forme dei rimorchi RA.1000.
Ripartiamo per Catanzaro, e di questa tappa non ho nulla da dire, se non che mi sono fatto una dormita colossale fino a Madonna di Porto. Poi a Cavorà l'incrocio con Ignazio, che stava conducendo l'ultimo treno del suo turno, direzione Soveria.
A Catanzaro siamo a casa, lì dove c'è quella che è ormai la "mia" ferrovia (ovviamente sempre meno mia del prode Francesco! :D). A Lido ecco il solito Fabrizio, inverto i segnali alla 358, e poi via a prendere un calzone da Golosità, poi solito R3736 per tornare a casa...
Peccato che ho già voglia di tornare...e che voglia!!!
Nessun commento:
Posta un commento