E' stato assemblato per bene, quasi inconsapevolmente, invogliandomi anche a buttare due parole qui sopra.
Stavo posando la palificazione della catenaria nell'ennesima italianizzazione di una tratta di TRS (cercando il mito del "gioco fluido" che non si riesce a ragguagliare), anche se posare palo per palo è, alla lunga, un pò scocciante. Niente, ultima ora del penultimo giorno. E' strano ma quest'anno quasi non vorrei che andasse via, per quante cose belle mi ha riservato. Si vabbè, anche i pezzi di merda mi sono arrivati addosso a centinaia, però lo scudo ha retto bene. Anzi, il cacciapietre, giusto per avere qualcosa in comune con le 350c.
M4.359c, per la precisione.
Ogni giorno di più sono convinto su come impostare il mio futuro, come e con chi impostarlo.
Soprattutto con chi, quella "chi" con la quale tra soli quattro giorni compiremmo un anno di favola. E come ogni favola (che è un gioco, giusto per non smentire il caro Edoardo), alti e bassi. Tanti alti e pochi bassi, proprio perchè questa è una favola diversa dalle altre, folle. Folle come 85 km di distanza, folle come i su e giù in cremagliera, folle come le pazzie di due innamorati che se ne fregano del mondo circostante, chiuso tra un Ponte sullo Stretto e qualche 668 fumante.
Anche qualche 445 prima serie però, eh...
I binari sono posati, le ruote ben salde sulle rotaie, perciò è ora di continuare a seguirli. Anche perchè, su questi binari, posso considerarmi sia macchinista sia DCO.
In sintesi, qui comando io.
Howay the Lads
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